Oggi ce l'ho con... (C'ho Rabbia!!!)

Credevo anch'io che questo blog sarebbe morto subito in seguito al semi-fallimentare esame ad esso legato, ma alcuni sentimenti positivi alla base di questo progetto quali Rabbia, Indignazione e Schifo, mi hanno convinto a fare un ultimo (forse?) post, nella speranza di trasmettere queste nobili disposizioni dell'anima a qualche eventuale lettore.
Veniamo all'oggetto dei miei strali: il brizzolato attore hollywoodiano Richard Gere e la Lancia (la macchina, non l'arma medievale). Se qualcuno non avesse ancora avuto il piacere di vedere il sensibilissimo spot di quei filantropi della Fiat eccolo qui

A parte l'assurdità di una macchina che da Hollywood arriva in Tibet, questa pubblicità è un disonesto sfruttamento a fini commerciali di una lotta politica e di una religione! Nessuno credo potrà obbiettare al fatto che il fine ultimo dello spot è quello di vendere la macchina. Quindi lo spot suggerisce una stupidissima relazione tra la lancia Delta e i monaci tibetani e il tibet. Ora è un pò come se il Papa si metesse a fare la pubblicità alle scarpe di Prada... beh, forse non era l'esempio giusto... Comunque si associa un bene materiale come l'automobile (Per giunta di un marchio di lusso come la Lancia) con un cultura come quella buddhista che viceversa si basa su tutt'altri ideali spirituali.

Ma fin qui non è neanche così strano: non è certo la prima volta che vediamo religiosi in spot commerciali, ma i creativi della fiat sono andati oltre lo sfruttamento dell'appeal religioso. E' molto difficile che, durante la visione, il pensiero degli spettatori non corra alle recenti proteste e sommosse per la libertà del tibet, dato che hanno occupato per mesi le pagine internazionali di pressochè qualunque media sulla faccia della terra (A parte quelli cinesi, of course). E si sa che l'attore Gere è buddhista e più volte si è espresso a favore del Tibet libero. Quindi la nuova Lancia Delta non è solo un auto spirituale, ma è anche paladina dei diritti umani.
A parte lo sfruttamento di valori e ideali per un fine molto prosaico come quello di vendere una macchina, mi fa incazzare il fatto che i simpatici copywriter di questo bello spot abbiano cavalcato un certo sentimento anti-cinese molto diffuso di questi tempi; è innegabile che un'altra associazione suggerita è anche quella prodotto italiano vs prodotto cinese.
E ora a noi Richard. Il notissimo Gere fa un figurone in questo spot: al nostro eroe senza macchia e senza paura, con un conto in banca probabilmente più grande del pil del Tibet intero, non basta aver lasciato l'impronta delle mani sul marciapiede a Hollywood, ma vuole lasciarlo pure sull'Himalaya! Là i pacifici monaci lo accolgono sulla sua berlina europea e un piccolo monaco lo riconosce subito felice e contento, chissà quante volte aveva visto "Ufficiale e Gentiluomo" all'Astra di Lhasa! L'attore americano continua quindi con questo spot la sua lotta per la liberazione del tibet ,fatta di sorrisi patinati e dollaroni sonanti. O forse no, forse non è un eroe, forse è solo un semplice venditore di auto e un buon venditore di sè stesso. Certo Richard si è premurato di far sapere che i soldi che ha guadagnato saranno devoluti alla causa del Tibet, ma non ce ne aveva già abbastanza di soldi, Richard, per fare un pò di beneficienza? In sostanza questo spot servirà alla Fiat a vendere più auto e a Gere a migliorare la sua immagine di strafico ricco sfondato, ma difensore degli umili, con buona pace dei tibetani.
E ora delle tristi conclusioni finali: la cosa terribile in tutto ciò è che di fronte a questo palese tentativo di prenderci per il culo, trattandoci come idioti che si bevono qualunque stronzata presentata con bellocci attori americani, grandi effetti speciali e la musica di Ennio Morricone (Ma perchè?) è che, ahimè, molti ci credono. Basta andare sulla pagina di Youtube dello spot per rendersene conto, dove si possono leggere commenti tipo: "mi è venuta la pelle d'oca.. grande FIAT.. sei riuscita a rinascere.. ecco perchè la mia prima macchina sarà una fiat. noi italiani ti abbiamo riscoperto.. grazie perchè porti un po di italia nel mondo..." Una speranza c'è: che siano i pubblicitari a mettersi i commenti.

p.s. L'industria automobilistica ci aveva regalato già un'altra perla del genere: In piena seconda intifada la Suzuki aveva avuto la magnifica idea di chiamare uno dei suoi gipponi "Roadmap" in onore del piano studiato dall'amministrazione bush per mettere fine al conflitto arabo-israeliano, con tanto di pubblicità con modello ebreo con capello di feltro nero e treccine che dà la mano a modella palestinese con kefiah.

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Caro, piccolo blog.

E alla fine ci siamo.
Dopo un mese di lezioni e di applicazione sui nuovi media, siamo arrivati al giorno dell'esame. Il momento in cui tireremo le fila del nostro lavoro sul blog. Senza avventurarmi in previsioni intempestive, che rischierebbero di influenzare il giudice ultimo delle nostre fatiche (Sono certo che l'occhio indulgente del professore è sempre sui nostri blog.), vorrei esprimere alcune personali valutazioni.
Debbo confessare un iniziale diffidenza. Poi dopo aver passato giorni e giorni ad accudirlo e nutrirlo di post e contenuti multimediali, ho imparato ad affezzionarmi a questo nuovo, piccolo media. Certo le creazioni di altri miei compagni godono di una salute maggiore e alcuni esemplari sono particolarmente interessanti.
Penso che il Blog abbia dei limiti, spesso rischia di trasformarsi in una specie di diario personale pubblico. Può essere uno strumento interessante, secondo me, una volta legato ad un tema specifico, più che a una personalità singola: Un blog potrebbe servire a sostenere una campagna sociale, a un movimento politico.
In definitiva, tendo a vedere il blog come una forma intermedia di un processo con tappe più importanti.

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Saluto a Dino Risi

Ieri è morto Dino Risi.
Un'altro protagonista del Grande cinema italiano non c'è più.
In un intervista, novantenne, malato, disse: (cito a memoria)
"Non ho mai sentito la necessità di parlare con il Signore. Già il fatto che si chiamasse così mi indisponeva."


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