Free wheeling

L'ultimo argomento affrontato a lezione è quanto mai esteso ed è oggetto di un dibattito più che decennale: il copyright. O meglio l'influenza devastante delle nuove tecnologie sul diritto d'autore nella sua concezione tradizionale.
Personalmente non pretendo certo di proporre soluzioni per un problema di tali dimensioni e con aspetti così controversi, sebbene tendenzialmente vedo in maniera positiva la possibilità di far circolare liberamente informazione e cultura, come permesso dalla rivoluzione digitale. Mi limito a notare il fatto che nel caso delle tecnologie digitali il progresso tecnico è stato talmente veloce da lasciare un vuoto enorme nella teoria. Gli aspetti sociali non sono stati adeguatamente studiati, gli interventi delle istituzioni sono stati soprattutto di carattere repressivo. Il dibattito su questi argomenti è spesso superficiale o comunque non all'altezza dell'importanza di questa nuova rivoluzione tecnologica per così tanti campi della vita sociale. Sarebbe auspicabile secondo me che giuristi, filosofi, informatici, letterati, artisti si trovassero per discutere, in un ottica universale e non di settore, sugli sviluppi della "società in rete". Oops... dimenticavo una categoria fondamentale: visto e considerato come queste questioni interessino la vita di tutti, sarebbe compito dei politici promuoverne il dibattito nell'opinione pubblica. Mi sembra inoltre che questo sarebbe un caso in cui la politica potrebbe ritrovare quei caratteri di efficacia che oggi mancano al suo operato.
Mi sono dilungato oltre le mie intenzioni iniziali.
Quello che mi premeva veramente era indicare a chi non lo conoscesse l'indirizzo internet di uno degli esperimenti più innovativi di letteratura svincolata dal diritto d'autore: il portale dei wu-mingclicca sull'immagine per andare al sito della fondazione wu-ming.

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Special thanks

Voglio usufruire di questo spazio per ringraziare una persona speciale senza il cui aiuto il post precedente non sarebbe mai stato scritto: grazie dr. Marazia Senior!



Lo so, siete un pò delusi: non ha le basette, ma è ok lo stesso.

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Pubblicità, enti pubblici & saggezza cinese

Come suggerito dal professore, oggi sono andato a vedere il portale forum pa. Si tratta di un portale dedicato alla pubblica amministrazione, quindi indirizzato agli operatori del settore. Secondo indicazioni ho scelto una tag e ho analizzato gli interventi relativi. La mia scelta è caduta sulla tag "Comunicazione", la categoria direttamente collegata alla mia indagine. La chiave raggrupa in verità articoli relativi a argomenti molto diversi tra loro:Multimedialità come nuova dimensione della comunicazione pubblica, Ambiente e Salute per uno sviluppo sostenibile, Principali funzionalità delle soluzioni Microsoft nei processi di project & portfolio management, ecc.
Gli articoli raccolti nella tag sono quindi anche molto lontani dallo contesto vero e proprio della comunicazione e non solo, le tipologie di autori, e di conseguenza i linguaggi sono diversi tra loro. Tra gli autori possiamo trovare funzionari pubblici, studiosi, venditori di prodotti informatici. I diversi modi di comunicare spaziano dalla presentazione scarna tramite unicamente il titolo del convegno, tipico degli enti pubblici (
vedi), al linguaggio tecnico-burocratico, alla comunicazione pubblicitaria, fino a un linguaggio molto meno asciutto che fà maggiore affidamento su un approccio emotivo e accativante, ad esempio citando proverbi confuciani. Il tipo di comunicazione scelto è in linea con le funzioni che il portale svolge: un punto di incontro per funzionari degli enti pubblici in possesso di una conoscenza tecnica e di un linguaggio specifico. Gli utenti del servizio sanno già in partenza cosa cercare e di conseguenza il portale è progettato secondo criteri molto funzionali, senza nessuna necessità di essere accattivante.
Riguardo a gli argomenti così eterogenei, ha riscosso la mia attenzione un convegno relativo al rapporto tra comunicazione e percezione della sicurezza:
Sicurezza e sicurezze. Informazione e comunicazione nel conflitto tra allarme e rassicurazione sociale. Trovo che l'argomento sia tristemente attuale e che sia auspicabile il fatto che gli operatori della comunicazione da una parte e chi si occupa di sicurezza dall'altra si interroghino e discutano su rispettivi ruoli, competenze e modalità di lavoro, in un momento di paura e isteria collettiva su questi temi .

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Mi chiedo... (la morale)

Mi chiedo se attraverso internet si stiano facendo ulteriori passi verso l'instupidimento dell'informazione. Già con la diffusione del mezzo televisivo ci siamo abituati a ricevere notizie inutili, ma spettacolari dal punto di vista visivo: ad esempio i vari servizi su salvataggi di persone/animali a mezzo elicottero a cui i pompieri delle varie contee americane ci hanno abituato. Visitando il sito di Repubblica non posso fare a meno di notare come la colonna a destra delle notizie "importanti" sia sempre costituita da notizie che non sarebbero mai pubblicate sul giornale: Gossip, pubblicità mascherate, e soprattutto tante, tante donnine svestite. Uno dei primi quotidiani e sito internet d'Italia ha davvero bisogno di attirare l'attenzione (In particolare di noi maschi che siamo psicologicamente tanto indifesi di fronte a questi subdoli stratagemmi!) con notizie come: "La classifica delle maggiorate. I 100 topless della rivista Nuts"?
Ah, il grande esempio della stampa anglosassone...

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